“Nel mio progetto per la Sala d’Armi gli elementi del mio linguaggio di espressionismo astratto si sono via via disposti in una sorta di “cielo fantastico”: qua si come se le armi (collocate nei muri) fossero in realtà impugnate dai grandi guerrieri, in preda all’impeto delle loro passioni.”
Così lo scultore Arnaldo Po-modoro descrive la Sala d’Armi, riaperta al pubblico nel 2000, il cui innovativo intervento museografico ospita una delle più importanti collezioni europee.
Il restyling dell’illuminazione globale della sala e delle vetrine espositive, realizzato in occasione dei festeggiamenti per i 90 anni del maestro, è stato studiato per dare maggior risalto alle prestigiose armi e armature, far emergere ogni singolo dettaglio delle splendide decorazioni e valorizzare ulteriormente la suggestiva installazione del maestro. È stata effettuata una sostituzione delle sorgenti luminose all’interno delle vetrine aumentando i livelli di illuminamento, in modo da permettere una più accurata visione delle armi in mostra, dare più vivacità e teatralità al gruppo schierato sul fondo e maggiore enfasi alla bassa e lunga vetrina centrale, la cosiddetta “scheggia”.
Nelle vetrine espositive non sono presenti didascalie accanto ai reperti storici, una precisa scelta progettuale per lasciare grande spazio al rapporto diretto e personale del visitatore con l’incanto di vere e proprie opere d’arte. La luce diviene dunque lo strumento più importante e suggestivo per emozionare il visitatore.